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Trieste: una città di frontiera diversa dalle altre e simbolo di cosmopolitismo

    Quando si pensa a Trieste non può che venire in mente una definizione, ovvero quella di città di frontiera. Tuttavia quella che il viaggiatore si troverà a visitare non è la tipica città di questo tipo e nemmeno una realtà urbana simile alle altre che, come lei, affacciano sul mare. Questa città è un vero e proprio punto di congiunzione tra l’occidente e l’oriente del Vecchio Continente ed è la sua storia, prima di tutto, a svelarci questa sua caratteristica peculiare.

    Un viaggio alla scoperta della città non può che prendere il via da quella che è la piazza più importante, a partire dal nome che porta. Stiamo parlando di Piazza dell’Unità d’italia, che si va a caratterizzare per la presenza di edifici che richiamano l’epoca in cui la città era parte integrante dell’impero austroungarico. Tra i luoghi di maggiore fascino visibili in questa zona vi sono senza dubbio il palazzo dove oggi ha sede la prefettura e che un tempo ospitava invece le autorità austriache. Questo edificio si caratterizza per una balconata in cui i mosaici in vetro di Murano vi porteranno a voler fare davvero molte foto.

    Legato alle tragiche vicende della Grande Guerra è il Faro della Vittoria. Questo monumento vi riporterà indietro nel tempo, quando Trieste fu uno degli epicentri della guerra in territorio italiano. Passando ai luoghi di culto va detto che ve ne sono diversi che fanno capire molto bene la natura di città di frontiera e cosmopolita della città. Per capire quanto si è appena affermato basterà visitare prima la Basilica di San Silvestro, la quale si caratterizza per essere uno dei luoghi di culto più risalenti di questa realtà urbana. Quindi è consigliabile recarsi prima presso la sinagoga, una delle più grandi e importanti d’Italia, ed infine presso il luogo di culto dove si riuniscono coloro che professano la fede serbo-ortodossa. Questo edificio è denominato Tempio Della Santissima Trinità e di San Spiridione e oltre che viva testimonianza della natura mitteleuropea della città è anche assai bello esteticamente.

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    Ma una visita a Trieste non si può dire conclusa se non si è dedicato un attimo di tempo al..caffè. Si, perchè secondo tutte le statistiche la città dove se ne consuma di più è proprio questa. Tutto ciò è merito della risalente tradizione commerciale della città, nata nel periodo del dominio austriaco. Ovviamente sono tanti i bar e i caffè dove vale la pena fermarsi. Il più antico della città è il Caffè Tommaseo, che oltre per l’ottimo caffè risulterà molto piacevole alla vista, essendo i locali in cui è ubicato assai interessanti da un punto di vista della struttura

    Infine, un momento va sicuramente trovato per recarsi a visitare un museo molto particolare, che serve oggi a preservare la memoria dell’orrore del nazismo. Stiamo parlando della risiera di San Sabba, uno dei luoghi in cui venivano internati coloro che poi sarebbero finiti nei campi di concentramento e dove sul finire della guerra fu messo in funzione dai nazisti il più grande forno crematorio in territorio italiano.

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